In una nuova dimensione...

Vi sentite nostalgici e volete dire due parole su Re-Volt?
Oppure avete qualche pazza idea da proporre? Questa è l'area giusta!

Moderatore: Michelangelo

Rispondi
Avatar utente
Lo Scassatore
Messaggi: 1955
Iscritto il: mer 30 mag 2007, 18:46
Località: Il Regno di Re-Volt

In una nuova dimensione...

Messaggio da Lo Scassatore » mer 23 mag 2012, 23:04

La pioggia cadeva copiosa…
La città, un tempo affollata, frenetica e luminosa, era ora cupa e desolata. Le strade, una volta sature di gente e di auto, erano ora deserte; i Sapiens che le popolavano ora erano chissà dove, barricati nei loro cubicoli; e così nessuno notava le due automobiline che sfrecciavano nell’oscurità.
Due RC: giovane, agile e scattante la prima, più vecchia e lenta la seconda, percorrevano rapidamente le strade e i marciapiedi della cittadina, sotto la pioggia torrenziale.
I due svoltarono ad un incrocio deserto, e passarono affianco al vecchio Supermercato.
Attraverso le vetrate non più limpide, si potevano vedere a stento le lunghe file di scaffali, un tempo stracolmi di beni di consumo, ora completamente vuoti. Erano anni che il Supermercato rimaneva chiuso.
“Come abbiamo fatto a ridurci in questo modo?” pensò il più anziano dei due.
Un vecchio pallone da basket sospinto dal vento ululante tagliò loro la strada, i due per evitarlo dovettero deviare rapidamente la loro traiettoria, e per farlo passarono sotto ad un veicolo dei Sapiens, che giaceva abbandonato sul ciglio della strada.
- Fermiamoci un attimo ragazzo! – disse il più anziano - Tutta questa acqua non fa bene ai miei circuiti, ho bisogno di asciugarmi.
L’altro parve contrariato, ma scartò di lato per uscire dal viale principale e cercare un posto asciutto; i due trovarono riparo in un tubo per lo scolo dell’acqua piovana nei pressi di una discarica abbandonata.
- Maledizione! – disse il più giovane – Qui puzza da far schifo!
- Ti lamenti sempre – lo irrise l’altro – E’ solo un po’ di acqua piovana mista a spazzatura.
- E poi non si vede un accidente qui! Bisognerebbe fare luce in qualche modo.
- Eccoti accontentato! – disse il vecchio accendendo i suoi minuscoli fari, che illuminarono, seppure con una luce molto fioca, la tubatura.
Il rumore della pioggia battente proveniva incessante dall’esterno, e un rivolo di acqua sporca scorreva lungo il tubo.
Il ragazzo guardò il vecchio con aria accusatoria.
- Non va bene così – disse con arroganza – se continuiamo a fermarci ogni 30 secondi per soddisfare i tuoi comodi non arriveremo mai al Museo!
- Piantala Adeon! – lo zittì l’altro. – Non ho un motore termico come il tuo! – e si voltò per illuminare la parte più buia del loro rifugio.
Adeon lo guardò. Non riusciva a spiegarsi come un tipo anarchico e intraprendente (e a tratti anche arrogante) come lui, avesse potuto farsi dare ordini da un ex-militare in congedo.
Il Colonnello Moss era una figura molto popolare nel Villaggio; aveva preso naturalmente il comando del piccolo gruppo di auto RC che avevano scoperto di poter pensare ed agire in maniera indipendente. Adeon sapeva che era grazie ai suoi sforzi ora la comunità del Villaggio stava diventando ogni giorno più grande. Altre RC si erano liberate dei loro padroni Sapiens e si erano unite alla comunità.
Moss aveva inoltre capito subito quanto fosse importante mantenere l’assoluta segretezza sull’esistenza del Villaggio, in modo che i Sapiens non sospettassero di nulla… non era difficile immaginare quale sarebbe stata la loro reazione, se avessero scoperto di aver inavvertitamente creato una nuova razza vivente!
Così il colonnello, insieme ad altri suoi fidati collaboratori, aveva da subito iniziato a pattugliare le strade della città, a caccia di quelle RC che, ottenuta l’Indipendenza, andavano in giro a scorrazzare liberamente insospettendo gli abitanti.
In cambio della collaborazione, il colonnello Moss aveva garantito a tutte le RC una vita dignitosa, e la possibilità di girare liberamente in aree ritenute “sicure”, ovviamente Adeon era uno di questi...
- Terra chiama Adeon! Terra chiama Adeon! Ci sei??? – Adeon fu richiamato bruscamente alla realtà. – Voglio che tu mantenga la concentrazione, chiaro? – lo rimproverò il colonnello. – Questa è una missione molto delicata, se la minima cosa va storta siamo nella ME…LMA fino al tettuccio…
- Non è che adesso siamo messi molto meglio – commentò sarcastico Adeon.
Il giovane guardò poi il colonnello mentre esplorava i meandri più bui del loro improbabile rifugio alla debole luce dei suoi piccoli fanali.
- Non pensavo che quei cosi ti funzionassero davvero – fece Adeon.
- Quelli della mia generazione, caro il mio giovincello, sono stati creati per essere il più possibile simili ai mezzi utilizzati realmente dai Sapiens… ci costruirono dotandoci di tutti gli accessori presenti sui loro mezzi, il nostro scopo era di intrattenere i loro cuccioli, i quali tramite noi avrebbero appreso un giorno a condurre i mezzi dei loro padri.
- Eravate dei bambinai!! – lo derise Adeon.
- In un certo senso – proseguì il colonnello – con l’avanzare del tempo, i nostri creatori intuirono la possibilità di non limitarci più a semplici giocattoli per i loro figli, ma decisero di utilizzarci come vere e proprie macchine da competizione, ecco perché sono nati quelli come te…
Adeon si rimirò, effettivamente lui era composto solamente da un telaio monoscocca su cui era stato montato un potentissimo motore a scoppio da 2,5 cc, che considerate le sue ridotte dimensioni era quasi un’esagerazione, di tutti gli accessori presenti su Moss, Adeon ne aveva solo delle vaghe rappresentazioni realizzate con degli adesivi applicati sulla sua carrozzeria realizzata in termoplastico ultraleggero.
- Quelli come te – proseguì il colonnello. – Sono stati creati con l’unico scopo di correre il più veloce possibile, ecco perché tu puoi andare più veloce di me, e non hai problemi con l’acqua…
- Ti ringrazio per la lezione di storia, vecchio. – sentenziò spocchiosamente Adeon. – Ma vorrei dare un senso a questa serata, se non ti dispiace. Allora… ti sei asciugato??.
- Non del tutto ancora – disse rassegnato Moss. – Tuttavia non abbiamo molto tempo a disposizione e dobbiamo sbrigarci… il museo non è lontano… coraggio ragazzo, si riparte!
Programmatore Eremita
Osa terminare ogni frase con un |-(
- Osa essere uno Scassatore

Avatar utente
Lo Scassatore
Messaggi: 1955
Iscritto il: mer 30 mag 2007, 18:46
Località: Il Regno di Re-Volt

Re: In una nuova dimensione...

Messaggio da Lo Scassatore » ven 1 giu 2012, 22:23

Il Museo era una delle costruzioni più antiche della Città, al suo interno i Sapiens custodivano tutta la storia del loro mondo.
Un tempo, durante il giorno, il Museo era pieno di Sapiens, con i loro cuccioli, che ammiravano le migliaia di bizzarre anticaglie e artefatti custoditi al suo interno; ma durante la notte, il museo diventava il regno delle RC…
Puntualmente, quando il Sole calava e i Sapiens si ritiravano nelle loro tane per la notte, le RC irrompevano nel Museo ormai deserto, sfrecciando sui corridoi tirati a lucido per il giorno dopo.
Il Colonnello Moss aveva dovuto faticare anni interi per tenere quei teppisti lontano dal Museo ed era un miracolo, sosteneva lui, se i Sapiens in tutti quegli anni non si erano mai accorti di nulla.
Tuttavia le cose ora erano cambiate.
A seguito della decadenza del loro mondo, i Sapiens iniziarono a disinteressarsi progressivamente di tutto ciò che non li riguardasse strettamente, ovviamente il Museo fu una delle prime cose ad essere abbandonate.
I due irruppero nell’atrio deserto del Museo, una volta sarebbe stato necessario infiltrarsi attraverso i numerosi cunicoli sotterranei che le RC avevano scavato durante gli anni, ma siccome quel luogo non veniva più frequentato dai Sapiens da diverso tempo, l’ingresso principale era incustodito e tutti i sistemi di allarme avevano cessato di funzionare, percui infiltrarsi risultava molto più facile.
- Puah! Guarda come sono ridotto! – si lagnò il Colonnello – Tutta quest’acqua mi ucciderà!
Nel frattempo Adeon aveva preso a derapare ad otto sul pavimento liscio e non più lucido.
- Ti comporti sempre da bambino! – lo riprese bonariamente Moss.
- Che vuoi? Mi sto asciugando… e poi è tutta invidia perché tu non riesci a farlo! – lo schernì Adeon eseguendo dei donuts attorno a lui.
Moss non se ne curò, e prese ad armeggiare con uno dei suoi innumerevoli gadget.
- Cos'è quello? - gli chiese Adeon.
- Codec radio militare - rispose il Colonnello orientando la sua lunga antenna verso l'oscurità del museo - Noi militari ce l'abbiamo incorporato, fa parte della nostra dotazione standard.
Per un po' i due rimasero in silenzio, gli unici rumori udibili in quel posto deserto e spettrale provenivano dal Codec di Moss che trasmetteva dati in maniera frenetica.
Adeon cominciava ad innervosirsi, la sua indole velocistica non gli faceva apprezzare tutta quell'attesa... insomma... lui odiava star fermo in balia degli eventi.
Due luci si accesero all'improvviso nell'oscurità.
"Dei fanali!!" pensò Adeon sobbalzando, tuttavia notò che Moss non aveva battuto ciglio.
La RC si muoveva rapidamente nell'oscurità verso di loro, aveva un silenziosissimo motore elettrico.
Adeon notò subito che era decisamente più grossa, un fuoristrada, assomigliava ad uno di quegli enormi veicoli militari utilizzati dai Sapiens durante le loro interminabili guerre per la spartizione dei territori, inoltre aveva un'enome antenna rotante sul tettuccio.
Il militare si fermò davanti a loro.
- Tenente Bertha Ballistics a rapporto, signore! -
- Buonasera tenente - rispose cordialmente Moss - Riposo!
Ballistics sembrò sciogliersi un po', passò rapidamente lo sguardo da Moss ad Adeon, al quale lanciò un'occhiata accusatoria.
- Posso chiederle, signore, dove ha raccattato costui?
Adeon si sentì invadere da una rabbia feroce. Come si permetteva questa sconosciuta di trattarlo come un delinquente da due soldi? Tuttavia riuscì a stento a trattenersi.
Il colonnello sembrò divertito da questo siparietto - Ammetto che il mio amico Adeon qui non abbia un aspetto molto raccomandabile, tuttavia è il maggior esperto di mia conoscenza in merito alla lingua dei Sapiens.
- Lui sarebbe l'interprete? - chiese incredula Ballistics.
- Esatto.
L'enorme fuoristrata squadrò Adeon dal tetto alle ruote con uno sguardo a metà tra il contrariato e il sorpreso, alla fine Moss disse: - Mi aggiorni sulla situazione, tenente!
- Agli ordini, signore! - rispose Bertha mettendosi sull'attenti - Le dispiace se ne parliamo strada facendo?
- Assolutamente no.
- Bene, se volete seguirmi vi faccio strada...


Le tre RC procedevano lungo gli stretti corridoi di servizio del Museo, i due militari in testa conversavano in maniera fittissima via Codec impedendo ad Adeon, che seguiva, di capire alcunchè del loro discorso.
"Perche c***o devono parlare tra di loro via Codec se stanno a 20 cm di distanza l'uno dall'altra?!" pensò Adeon, era evidente che gli stavano tenendo nascosto qualcosa, ma lui se ne guardava bene dal tentare di interromperli.
- Odio i militari - disse tra se e se Adeon.
Superarono una curva ed arrivarono alle scale mobili, in cima alle quali Adeon notò qualcosa. Avvicinandosi, si accorse che, nella stanza in cima alle scale, erano state poggiate sul pavimento tre piccole gabbie, ognuna delle quali conteneva una RC... e quelle RC Adeon le conosceva!
- Toyeca!! AMW!! Humma!!
Adeon partì sgommando, sverniciò letteralmente i due militari e inchiodò davanti alle gabbie dei tre.
- Ho! Il diavoletto rosso... anche tu qui? - fece Toyeca, con il suo solito tono cordiale e distaccato simile a quello di un Lord.
- Voi cosa ci fate qui?? - chiese sbalordito Adeon.
- Potremmo farti la stessa domanda - ribattè Humma da dietro le sbarre.
- Hanno preso anche te? - fece AMW.
Adeon si girò di scatto verso i due militari che nel frattempo li avevano raggiunti.
- Siete stati voi ad imprigionarli in questo modo barbaro?? - ringhiò rabbioso.
- Li ho arrestati io stanotte - disse Ballistics con un tono pacato ma velatamente minaccioso - mi domando se il fatto che tu li conosca sia solamente una coincidenza...
Intervenne il colonnello - Adeon ha passato molto tempo in compagnia di quei tre, quando erano ancora sotto il controllo dei Sapiens... non escludo che qualche volta abbiano fatto anche qualche corsetta insieme... - fece l'occhiolino - ...ma non le sembra di esagerare tenente? Dopotutto questo luogo non è più frequentato dai Sapiens!
- Non è mia intenzione tenerli chiusi qui... come lei ben sa, abbiamo molto lavoro da fare... e ci serve manodopera! - disse Bertha aprendo le gabbie.
In quel momento, i tre ebbero la tentazione di approfittare di quell'attimo per accelerare a tavoletta e scappare, ma Ballistics li fulminò con lo sguardo.
- Sapete benissimo che potrei fermarvi subito con il mio shock letale... - disse loro, poi si avvicinò a Toyeca, che era il più prestante dei tre, - Qualcuno di voi vuole provarlo ANCORA?
I tre trasalirono, AMW si fece l'olio addosso.
- Ma queste sono armi anticonvenzionali!! - protestò Adeon.
- Fanno parte della nostra dotazione standard - lo zittì il colonnello Moss - Beh io direi di procedere, non abbiamo tutta la notte...
il gruppo di auto si avviò.
- Ci siamo sistemati nella stanza del Sistema - annunciò la Ballistics - era la più spaziosa, e il Macchinario richiede molta manodopera.
- Uffa però! - si lagnò Humma - solo perchè questa sera abbiamo voluto farci una scorrazzata qui, adesso ci toccherà a sgobbare come muli! Militari infa... - Bertha gli si parò davanti.
- Devo forse ricordarvi di tutte le scorribande che tu e i tuoi compari avete fatto nel quartiere?? In pieno giorno?? con i Sapiens che vi hanno notato???
- Ahem...
- E quando vi ho sorpreso a correre sui tetti saltando da un palazzo all'altro?
- Ahem...
- E quella volta nel supermercato?
- Ahem...
- E nel giardino botanico?
- Ok ok... sto zitto!
Il colonnello Moss trattenne a stento una risata, ma Adeon lo prese da parte.
- Adesso mi spieghi che cavolo state combinando qui dentro!
- Calma ragazzo... adesso lo vedrai con i tuoi occhi, basta solo che svoltiamo questo angolo...
Adeon partì sgommando e superò la curva a tutta velocità... poi inchiodò di brutto... e rimase esterrefatto da cosa si trovò davanti...
Programmatore Eremita
Osa terminare ogni frase con un |-(
- Osa essere uno Scassatore

Avatar utente
Lo Scassatore
Messaggi: 1955
Iscritto il: mer 30 mag 2007, 18:46
Località: Il Regno di Re-Volt

Re: In una nuova dimensione...

Messaggio da Lo Scassatore » mar 5 giu 2012, 0:25

Quella nota come "La Stanza del Sistema", era la più tecnologica e spettacolare delle stanze del Museo.
L'intera stanza infatti era un'enorme rappresentazione , in scala ridotta, dell'universo dei Sapiens; fino ai limiti da loro conosciuti.
L'intera stanza era costantemente buia, in modo da convincere il visitatore di trovarsi realmente immerso nello Spazio profondo.
L'unico arredo della stanza era una passerella, che la tagliava orizzontalmente in tutta la sua lunghezza; quest'ultima si divideva al centro, in modo da lasciare spazio ad un modello del Sole, la stella che illuminava il mondo, attorno alla quale ruotavano svariati pianeti, tra cui quello dei Sapiens; denominato Terra.
Anche i pianeti erano rappresentati da dei modellini in scala ridotta che ruotavano realmente attorno al centro della stanza, completando quell'atmosfera che aveva tanto impressionato i Sapiens... e anche qualche RC.
Tuttavia, la scena che si mostrava agli occhi di Adeon in quel momento era completamente differente.
La stanza era illuminata a giorno da delle lampade portatili. Al centro della sala, al posto del Sole, vi era un gigantesco macchinario dalla forma simile ad un tronco di cono, il quale poggiava sul pavimento della sala per estendersi fino al soffitto (e forse oltre). Sulla passerella che ora circondava il macchinario era stato installato un complesso sistema di ponteggi, che consentivano alle numerose RC presenti di lavorare alla costruzione.
Adeon si riprese a fatica dallo shock e buttò lo sguardo oltre la passerella...era la prima volta che poteva vedere la stanza nella sua interezza ed era davvero enorme; in un angolo giacevano i modelli di pianeti e Sole, che erano stati rimossi dalle loro consuete posizioni, una buona metà della stanza era stata recintata con del filo spinato. Dei militari sorvegliavano il perimetro della recinzione mentre, all'interno, svariate RC ricoperte da lunghi teli bianchi stavano svolgendo bizzarri esperimenti in quello che sembrava un laboratorio da campo.
Adeon non aveva mai visto tante RC tutte insieme!
- Wow! - esclamò il colonnello dietro di lui - E' incredibile come è cresciuto il progetto dall'ultima volta che sono stato qui... congratulazioni tenente!
Bertha si mise sull'attenti - Signore... se lei è a posto, io provvederei a piazzare questi tre.
Moss annuì.
Ballistics intimò a Toyeca, Humma e AMW di seguirla; i tre, un po' riluttanti obbedirono, e sparirono con lei nella folla di operai.
Adeon guardò a bocca aperta il cantiere, tutte quelle RC... e nessuna che assomigliasse vagamente ad un militare.
- Ehi Nonno! - abbaiò rivolto a Moss - Non mi vorrai dire che questo affare è stato costruito da schiavi catturati spero!
Il colonnello sorrise - Ammetto che Bertha non è il massimo della simpatia, ma ti garantisco che tutti questi operai si sono offerti volontariamente per lavorare al Progetto. Certo, c'è qualche delinquente che sta scontando la pena ai lavori forzati, ma sono solo una minima parte... abbiamo bisogno di gente fortemente motivata per questo lavoro.
Adeon si ricordò che la popolazione del Villaggio era drasticamente calata negli ultimi anni... ecco dove erano finiti tutti!
- Seguimi ragazzo! - gli ordinò Moss.
I due scesero lungo una scala a chiocciola e raggiunsero il pavimento.
- Ma tutta questa gente lavora qui giorno e notte?? Non tornano mai a casa??
- Per molti QUESTA è casa - disse Moss.
Adeon notò che in una parte della stanza era stata allestita una serie di piccoli garage, dove svariate RC si riposavano. Vi erano anche officine per gli infortunati, dotate di stazioni di rifornimento e autolavaggio. In fondo alla stanza era addirittura stata allestita una piccola pista!
Adeon ci si fermò accanto. Era un tracciato molto tecnico, la cui forma ricordava vagamente uno stivale... una RC bianca molto simile a lui, con una bandiera a tre colori disegnata sulla livrea, stava sfrecciando lungo il percorso danzando elegantemente sui cordoli...
- Dopo avrai tempo per farti un giro - lo spronò Moss - adesso andiamo!
I due ripresero il cammino.
- Ma scusa... - chiese Adeon - Tutti loro vivono qui? Non escono mai dal Museo?
- Si... alcuni dal loro arrivo non sono mai usciti; e comunque quasi nessuno ama farlo...
- Ma perchè?!!
- Figliolo, l'avrai visto anche tu come è ridotto il mondo! - Moss si fermò - siamo in decadenza critica da anni... i Sapiens hanno devastato tutto con i loro conflitti e adesso non hanno più le forze per ricostruire. Il mondo sta morendo! Ogni risorsa è stata sfruttata senza scrupoli oltre ogni limite... non è rimasto più nulla di utile, per questo stiamo lavorando al Progetto!
Adeon si guardò intorno... in effetti la stanza piu che un cantiere somigliava ad una Biosfera...
- Avete intenzione di rintanarvi qui dentro?? Come in un bunker??
- Non hai capito... vieni, andiamo nel mio alloggio!
Programmatore Eremita
Osa terminare ogni frase con un |-(
- Osa essere uno Scassatore

Avatar utente
Lo Scassatore
Messaggi: 1955
Iscritto il: mer 30 mag 2007, 18:46
Località: Il Regno di Re-Volt

Re: In una nuova dimensione...

Messaggio da Lo Scassatore » mar 12 giu 2012, 22:13

Gli alloggi dei militari si trovavano nell’angolo opposto della stanza.
L’alloggio del colonnello era il più remoto. Adeon e Moss dovettero percorrere parecchia strada attraverso il lungo complesso di tende per raggiungerlo.
La tenda di Moss era grande e squadrata, l’ingresso era sorvegliato a vista da due militari.
Il colonnello si fece avanti, si fermò davanti loro e fece il saluto. I due, guardando in maniera sospettosa Adeon, ricambiarono il saluto e si spostarono per consentire l’accesso al loro superiore e al suo ospite.
L’interno era ancora più spartano dell’esterno: in un angolo vi era un piccolo posto auto per il riposo, una mappa vecchia e logora raffigurante l’interno del museo era appesa alla parete in fondo e vicino ad essa, si trovava una vasta scrivania stracolma di documenti in disordine.
- Però… visto che sei il capo di tutto questo bailamme, potevi sceglierti un alloggio più sfarzoso! – commentò il rosso.
- Tut tut tut! – fece il colonnello, mentre smistava le scartoffie – Ecco! Guarda questo.
Moss gli porse un fascicolo. Sulla copertina vi era il logo della Acclaim Enterteinment.
- Questo nome non mi è nuovo. – osservò Adeon.
- E’ la ditta che ha costruito il Museo, e non solo…
Adeon sfogliò il fascicolo, l’intestazione recitava “Portals (ERM, Nothing to see here)”.
- Che significa tutto questo? – chiese Adeon sfogliando il fascicolo.
- Hai mai sentito parlare dei Portali per il Paradiso?
- Quella antica leggenda per vecchietti come te?
- Si – fece Moss sorridendo – ma qui abbiamo modo di credere che non sia tutta una leggenda.
- Spiegati meglio.
- Per fartela breve – fece Moss – da questo documento si evince che il Museo è in realtà una copertura… una copertura per un progetto più grande.
Adeon prese a sfogliare freneticamente il fascicolo.
In effetti era vero. I documenti timbrati Top-Secret della Acclaim Enterteinment parlavano di un progetto determinato ERM, un enorme macchinario grosso quanto l’intero museo, in grado di captare una particolare energia proveniente da un particolare allineamento dei pianeti. Seguivano varie pagine di calcoli, al termine dei quali si concludeva che la configurazione ottimali dei pianeti si sarebbe verificata nella notte tra il dodicesimo e il tredicesimo giorno del decimo mese del dodicesimo anno del millennio corrente.
- Quindi… - disse Adeon – la stanza del Sistema, con il modello del Sistema Solare, serviva come modello per i calcoli di questo arnese?
Moss annuì.
Adeon riguardò la parte dei calcoli.
- Oggi è il 12 Ottobre 2012… quindi il giorno a cui si riferiscono questi calcoli…
- … è stasera – concluse Moss.
Adeon rimuginò su quanto appreso. Poi guardando meglio i calcoli notò delle piccole note scritte a mano, sembravano scritte in una lingua a lui sconosciuta, l’unica cosa comprensibile era la firma: “LS”.
- Io sono stato tanti anni con i Sapiens – disse il rosso – Ma questa lingua proprio non la capisco… non penso di potervi essere molto utile.
- Abbiamo già tutte le informazioni che ci servono, altrimenti come avremmo fatto a costruire il macchinario secondo te?
- E allora perché mi hai chiesto di venire qui? Non mi starai forse nascondendo qualcosa?
- Il macchinario progettato dalla Acclaim Enterteinment prevedeva l'utilizzo di un catalizzatore - spiegò Moss - un corpo in grado di immagazzinare l'energia accumulata dalla macchina e rilasciarla in un solo istante, in modo da aprire il Portale e...
- A parte il fatto che non credo ad una sola parola di quello che hai detto - lo interruppe bruscamente Adeon - ma io cosa c'entro in tutto questo? Se non ti servo come traduttore allora perchè mi hai portato qui?
- Il catalizzatore - riprese Moss - era una RC specificatamente progettata per lo scopo, una RC con il giusto peso e la corretta aereodinamica in grado di raggiungere la velocità di 300 Km/h, necessaria per il balzo.
-Ti ha dato di volta il cervello, vecchio? Io non potrei raggiungere tale velocità nemmeno appeso ad uno Shockfire! Per queste cose ti servirebbe un dragster 1/8 con il doppio della mia cilindrata - ribattè il rosso.
- Non ho mai detto che raggiungeresti la velocità necessaria con il tuo motore.
- E con cosa, di grazia? Con lo Spirito Santo?!
Moss rise di gusto, poi si avvicino alla mappa del Museo appesa alla parete e la rimosse, svelando un secondo foglio presente sotto di essa.
Su quest'ultimo era disegnata una rozza rappresentazione bidimensionale del macchinario nella sua interezza: assomigliava vagamente ad un lungo tubo in verticale, sul cui fondo vi era una terminazione di forma sferica.
Sulla sommità del disegno vi era uno schema rappresentante un corpo, vagamente somigliante ad Adeon, che veniva lanciato in caduta libera attraverso il tubo.
- Il macchinario da solo fornisce solo il 20% dell'energia necessaria al balzo - spiegò Moss - per poterlo avviare, è necessaria l'energia cinetica accumulata dal catalizzatore che, lanciato da una determinata altezza attraverso il collettore... - Moss indicò la lunga protuberanza del macchinario - raggiungerebbe la giusta velocità una volta arrivato nel cuore... - indicò la terminazione sferica.
- ALT! - gridò Adeon - Ammesso e non concesso che io mi volessi suicidare in questo modo, perchè di suicidio si tratterebbe, comunque non credo che raggiungerei la giusta velocità; la mia conformazione aereodinamica è pessima, tenderei a volteggiare... ti servirebbe Toyeca! Lui si che cadrebbe dritto come un fuso... la cosa potrebbe anche piacergli; lui ha sempre sognato di terminare i suoi giorni in questo modo - aggiunse maligno il rosso.
- Ci abbiamo già provato, ma test sperimentali... - Moss mostrò una foto di un modello simile a Toyeca con il muso completamente distrutto - ... ci hanno dimostrato che non era in grado di adempiere il compito.
Adeon fissò inorridito la fotografia - Voi siete pazzi! - urlò - Avete sfasciato una RC per...
- ErreTi si era offerto volontariamente per questo - lo interruppe Moss - credeva fortemente nel progetto, e ovviamente non intendevamo ucciderlo, purtroppo durante l'esercitazione qualcosa è andato storto.
- Ed ora IO dovrei prendere il suo posto?? Neanche per sogno.
- Ma tu puoi riuscirci! - esclamò Moss - La tua tendenza a volteggiare aggiungerebbe ulteriore energia, il momento angolare si sommerebbe alla velocità acquisita durante la caduta e potresti fornire tutta l'energia necessaria per avviare il Macchinario e aprire il Portale. Tu sei una RC Acclaim originale, nessuno è piu indicato di te!
- Avete quella tizia che correva là fuori, lei ha le mie stesse caratteristiche!
- 150Italia è il nostro attuale volontario è vero - ammise Moss - Ma lei non è come te, non è stata progettata dalla Acclaim e ha gli stessi problemi del suo predecessore... ho paura che la condanneremmo a morte certa se le facessimo fare il Balzo... ma tu puoi farcela! Fallo per lei.
- Neanche per sogno! - Sentenziò Adeon - Ci tengo alla carrozzeria, IO. Inoltre non credo ad una sola di tutte le fesserie che mi hai detto fino ad adesso... "Portali per il Paradiso" ma andate a c...
- Il Mondo dei Sapiens sta morendo, ragazzo! Abbiamo bisogno di un nuovo posto da abitare! Tutte queste RC sono qui perchè credono in questo progetto, e siamo quasi riusciti nel nostro intento, siamo a poche ore dal possibile successo e ci serve solo un piccolo aiuto da parte tua...
- "Piccolo aiuto" che sicuramente mi costerà la vita! Mi hai attirato qui con l'inganno, vecchio, da te non me lo sarei mai aspettato! Ora, se non ti dispiace, vorrei tornarmene dai miei amici Sapiens...
Detto questo Adeon uscì dalla tenda... ma trovò svariati militari a sbarrargli la strada...
- Non volevo arrivare a tanto - disse Moss - Ma devo ricordarti che sei in debito con la comunità; tutte le scorribande che hai fatto con i tuoi amichetti qui dentro e nel quartiere hanno minato seriamente la nostra segretezza. il Consiglio ti aveva condannato allo smantellamento, io ho fatto in modo che ti tenessero insieme perchè sapevo che avresti potuto esserci utile... ora ti trovi davanti ad un bivio...
Moss gli si parò davanti - ... o accetti di collaborare, o io lascerò che il consiglio esegua la tua condanna.
Programmatore Eremita
Osa terminare ogni frase con un |-(
- Osa essere uno Scassatore

Avatar utente
Lo Scassatore
Messaggi: 1955
Iscritto il: mer 30 mag 2007, 18:46
Località: Il Regno di Re-Volt

Re: In una nuova dimensione...

Messaggio da Lo Scassatore » gio 21 giu 2012, 19:50

Mancavano ormai pochi minuti alla mezzanotte.
La pioggia continuava a cadere sul mondo dei Sapiens. Un fulmine squarciò il cielo, illuminando per un istante lo spettrale profilo del Museo; un osservatore attento avrebbe notato, in quella frazione di secondo, un piccolo elicottero radiocomandato, che trasportava un'automobilina rossa fin sopra il tetto del palazzo.
Adeon, appeso all'argano, si stava ancora chiedendo come aveva fatto a finire in quella situazione.
- Ci sei, ragazzo? - Moss gli parlava dalla sala controllo missione all'interno del Museo, sfruttando la radio posizionata sull'elicottero.
- Sono ancora vivo... per ora! Spero per te che tutto questo sia sicuro!
- Non preoccuparti! Sei perfettamente in grado di portare a termine questa missione! Ti ricordi cosa ci siamo detti nel breefing?
- ... mi lancerò a mezzanotte in punto in caduta libera, attraverso tutto il collettore del macchinario fino al Cuore...
- Esatto! Ti abbiamo montato addosso l'ERM...
Adeon osservò la strana scatola nera con un led rosso lampeggiante che gli era stata applicata sul tettuccio.
- ... quel dispositivo accumulerà l'energia fornita dal macchinario, sommandola alla tua energia cinetica acquisita con la caduta e il tuo momento angolare di rotazione, emetterà un segnale acustico una volta carico a dovere, a quel punto tu, una volta arrivato al Cuore, dovrai azionarlo... funziona come uno Shock Letale, solo che è ESTREMAMENTE potente...
- ...così se non mi uccide la caduta, ci penserà l'ERM...
- Ma no! Non c'è nessun rischio, voglio dire... ce ne sarebbe se tu fossi elettrico come me, ma hai un motore a scoppio quindi non c'è problema...
- Mi preoccupa questo tuo ottimismo... ma dopo aver attivato l'ERM, che succede?
- Beh a quel punto il macchinario si avvierà.
- E poi??
- Beh, dovrebbe aprirsi il Portale...
- E POI???
- Ahem... se il portale si apre... tu ci entrerai...
- E questo fantomatico portale dove mi porterà, di grazia?
- Questo non lo so... - rispose Moss - ...ma dato che vengono chiamati "Portali verso il Paradiso" tanto male non devono esssere, no?
- Più che Paradiso, temo che finirò all'Inferno, e nel caso ti trascinerò con me, vecchio pazzo!
L'elicottero si fermò a mezz'aria. Adeon vedeva una minuscola fessura circolare tappata, sopra il tetto del Museo.
- L'ingresso del collettore è chiuso! - urlò Adeon
- Infatti! - rispose Moss - lo teniamo sempre chiuso in quanto l'ambiente all'interno deve essere completamente stagno; lo apriremo qualche secondo prima del tuo lancio, e lo richiuderemo subito dietro di te.
"Fantastico!" pensò Adeon.
- Sentite un po', geni del male... - sbottò il rosso - e se per caso questo fantomatico portale non si aprisse? Io mi ritroverei lanciato a più di 300km/h in caduta libera verso morte certa!
- In quel caso, entrerebbe in gioco il campo di contenimento che abbiamo predisposto - disse rassicurante Moss - è molto potente; può fermare un corpo lanciato a velocità supersoniche in pochi metri...
- ... si, anche un muro di cemento armato ci riuscirebbe... -
- Non preoccuparti, la tua costruzione originale Acclaim è in grado di reggere queste decelerazioni senza problemi. Come vedi abbiamo calcolato tutto.
- Speriamo...
- Dai, basta parlare ragazzo! Manca meno di un minuto alla mezzanotte, ora concentrati sul lancio! 50 secondi!!
- Ehi! Un attimo!! Come faccio a capire quando sono arrivato al Cuore?!
- Ti abbiamo montato un altimetro, emetterà dei segnali acustici intermittenti a frequenza crescente man mano che ti avvicinerai al punto giusto. 30 secondi!
- Santi numi...
Adeon vide che il collettore sotto di lui si stava aprendo lentamente…oramai era questione di secondi.
- 20 Secondi!!
Adeon cercò di rimanere concentrato, ma la paura ora iniziava a tormentarlo…
- 10 Secondi!!
La fessura all’apice del grande macchinario era completamente aperta, ma dentro non si vedeva assolutamente nulla.
9…
8…
7…
6…
5…
4…
3…
2…
1…
- AAAAAAAAAAARRRRRGHHHHH!!!!


Adeon urlò a squarciagola, mentre il gancio che lo sorreggeva veniva aperto e lui iniziava la sua caduta verso il vuoto.
In una frazione di secondo vide l’ingresso del macchinario avvicinarsi sempre di più… non ci sarebbe mai entrato… era troppo stretto!!!!

WHOOOOOOOOOOOSHHH!!!!!

All’improvviso si ritrovò avvolto nell’oscurità… - Sono morto? – pensò il rosso…
Ma mille luci si accesero… ora riusciva a vedere chiaramente, stava precipitando all’interno di un grosso tubo circolare, con decine di migliaia di lampade che tappezzavano le pareti… quello doveva essere l’interno del collettore...

Adeon, durante la caduta, aveva preso spontaneamente a volteggiare… d’istinto cercò di bloccare la rotazione, ma poi si ricordò cosa gli aveva detto Moss a riguardo; cercò di concentrarsi sul suo moto circolare… non era facile in quanto quello che vedeva era solo un mucchio di luci che gli giravano intorno… non era una bella sensazione.

La velocità aumentava sempre più, l’altimetro continuava ad emettere dei sonori “BEEP” ad intermittenza, la cui frequenza aumentava rapidamente… Adeon guardò l’ERM, sembrava che non stesse facendo nulla…
- Diamine! – urlò – e muoviti!!!
Chiuse gli occhi… tutte quelle luci lo avevano accecato… l’altimetro sbippava come un dannato, e l’ERM sembrava non funzionare…
- c***o!!!!

Successe tutto in un una manciata di secondi.

Mentre i suoni emessi dall’altimetro erano ormai diventati un unico e costante “BEEP”, il sibilo dell’aria dovuto alla caduta sembrò attenuarsi, e contemporaneamente l’ERM emise un forte segnale acustico… era il momento!

YEAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRGHHHHH!!!!!
Programmatore Eremita
Osa terminare ogni frase con un |-(
- Osa essere uno Scassatore

Avatar utente
Lo Scassatore
Messaggi: 1955
Iscritto il: mer 30 mag 2007, 18:46
Località: Il Regno di Re-Volt

Re: In una nuova dimensione...

Messaggio da Lo Scassatore » mar 9 ott 2012, 0:06

Silenzio.

Non stava più cadendo... gli sembrava di essersi finalmente fermato.
Dopo poco, si accorse di essere a testa in giu... poggiava il tettuccio su una superficie liscia e fredda.
Ridestatosi, Adeon si guardò intorno. Si trovava all'interno di un'enorme stanza circolare. L'impatto non era stato poi così duro, in effetti gli sembrava di essere caduto solo da pochi metri di altezza.
"Fiuuuuu... almeno il campo di contenimento ha funzionato.

Si rimise sulle quattro ruote.
La stanza in cui si trovava era sovrastata da un'enorme cupola. Non sembrava esserci nessuna via di uscita, eccetto la voragine verticale da cui era caduto. Riusciva ancora a vedere buona parte del tubo che si apriva sulla sommità della cupola, le mille luci presenti lungo le pareti del collettore andavano via via spegnendosi; con terrore si accorse che quelle erano l'unica fonte di luce presente, quindi sarebbe presto rimasto al buio.

Raggiunse le pareti della cupola; sembravano un unico blocco di acciaio finemente lavorato, non vi era nessun segno, nessuna uscita... e stava diventando tutto sempre piu buio.

All'improvviso, nel silenzio piu profondo e con l'oscurità incombente, gli parve di sentire qualcosa.
- C-chi è là!? - disse voltandosi di scatto, era terrorizzato.
Sorprendentemente gli rispose immediatamente una voce conosciuta.
- Adeon? Sei lì? - disse il colonnello Moss.
- Si! Dove diavolo sei??
Con un sonoro "VRRRRRRRRRR" una porta perfettamente mimetizzata lungo la parete si aprì, dalla fessura uscì una luce fioca che illuminò debolmente la stanza.
L'espressione del colonnello era una via di mezzo tra lo stupore e lo sconforto.
- Dove accidentaccio siamo? - chiese il rosso, cercando di non sembrare troppo rincuorato dalla presenza del vecchio.
- All'interno del Macchinario... ma...
- Siiii???
- Hai sentito il segnale dell'altimetro??
- Certo
- E hai attivato l'ERM
- Ovvio!
- E non è successo niente??
- E' successo che in questi 30 secondi sono invecchiato di almeno 20 anni dalla paura! Ecco cos'è successo, vecchio pazzo! Sai, potrei essere tuo coetaneo ora.
Il colonnello parve riprendere un po' di autorità
- Non scherzare ragazzo! Sto parlando seriamente!
- Ti sembra che io stia scherzando?? - rispose furioso Adeon.
I due si fissarono in cagnesco per un lungo e interminabile istante, poi Moss disse: - Vieni con me, usciamo da qui.




Dopo poco i due erano usciti dal Cuore del Macchinario, avevano attraversato la lunga sala di controllo adiacente, sfilando sotto gli sguardi increduli di una miriade di tecnici e operai, ed avevano velocemente raggiunto la tenda del Colonnello, in un angolo della stanza del Sistema.
Il tenente Ballistics, li presente, girava in tondo nervosamente.
- Mi stai dicendo - disse fermandosi davanti ad Adeon e squadrandolo nella sua interezza - che ti sei lanciato in caduta libera per piu di 50 metri di altezza, hai attivato il congegno una volta arrivato al Cuore del Macchinario, e non hai avvertito NULLA???
- No! - disse Adeon sulla difensiva, non voleva ammetterlo ma quell'enorme auto militare gli metteva una grossa soggezione.
- Nulla di anomalo, perlomeno, ho avuto un attimo di sbandamento nel momento dell'atterraggio, ma presumo fosse dovuto al campo di contenimento...
I due si voltarono verso Moss.
Il colonnello fissava tristemente il lungo elenco di scartoffie e progetti nella sua bacheca, sembrava davvero sconsolato.
- Non ci voleva - disse - un altro buco nell'acqua non farà altro che aumentare il malcontento degli operai... hanno lavorato tutti a fondo per costruire tutto questo.
- Vuoi dirmi che ci sono stati altri tentativi prima del mio? - chiese Adeon.
- Certo! - sentenziò Ballistics - il progetto va avanti da ANNI ormai, abbiamo coinvolto quasi tutta la comunità del Villaggio...
- Mi chiedo come facciano ad essere così stupidi da starvi a sentire...
La reazione di Bertha fu talmente rabbiosa che per un attimo Adeon temette per la sua vita. Tuttavia l'ufficiale si ricompose quasi subito.
- Questo tuo scetticismo è comprensibile, ragazzo. - riprese lei - in effetti all'inizio dovemmo ripiegare sugli avanzi di galera come te, dato che nessun altro ci avrebbe mai aiutato spontaneamente. Tuttavia, qualora tu non te ne fossi accorto, il mondo sta lentamente andando in rovina. I Sapiens, con le loro guerre e il loro stile di vita atto al consumo sfrenato stanno portando il loro pianeta alla distruzione, e siccome sul suddetto pianeta ci viviamo anche noi, la cosa ci riguarda direttamente! Non possiamo fermarli, in quanto ci superano in numero e dimensioni...per non parlare del Protocollo di Segretezza che verrebbe violato...
-...Quindi, anzichè affrontare la realtà, voi illudete tutte queste RC che una vecchia leggenda sia la soluzione di tutto. - la interruppe Adeon, che proprio non riusciva a non essere strafottente.
Questa volta, Ballistics gli venne veramente vicino...
- Proprio non riesci a tenere ferma la lingua, piccolo stronzetto rosso... - disse lei, con un sorriso maligno stampato in faccia - ...vedi, io ne ho conosciuti tanti come te, e siete tutti uguali, fate i gradassi perchè avete... PAURA!!!
Aveva pronunciato l'ultima parola con un tono di voce molto piu alto del solito e contemporaneamente aveva fatto un passo in avanti arrivando con il suo paraurti a pochi palmi di distanza dal muso del rosso. Adeon dallo spavento scattò indietro.
Il tenente fece una risatina acuta. - Cosa c'è bulletto? Paura? Ti vorrei vedere te, con la tua lingua lunga, contro me sul ring.
Bertha si ricompose e si voltò verso Moss - Se non c'è altro, signore, io tornerei dagli operai... vorranno sapere se ci sono stati progressi con il nostro ultimo tentativo.
-Riposo, tenente! - disse lui - Le sarei grato se potesse inventarsi qualcosa per confortare quei ragazzi...
Il tenente fece il saluto militare ed uscì dalla tenda, non prima di aver lanciato un ultima occhiata di sfida ad Adeon.

Il Colonnello distolse lo sguardo dalla bacheca piena di scartoffie e si avvicinò al rosso . Adeon aveva ancora un'espressione vagamente intimorita.
- Il Tenente è campionessa di Toshinden , non ti conviene sfidarla in quel modo ragazzo - gli disse abbozzando un sorriso.
- E che diavolo sarebbe questo "Toshinden"? - chiese il rosso.
- Mah, una sorta di lotta corpo a corpo, o ruota a ruota nel nostro caso... l'abbiamo imparata dai Sapiens.
- Che roba stupida...
- Beh, la vita non è fatta solo di corse.
Il vecchio emise un lungo sospiro stanco, poi riprese:
- Capisco che per te tutto questo può sembrare strano o addirittura insensato, però ti garantisco che c'è del vero dietro a tutto ciò, vieni a vedere.
Moss gli mostrò la bacheca, era piena di fogli raffiguranti il progetto iniziale del Museo, a cui erano stati sovrapposti in un secondo tempo i disegni del macchinario, ogni foglio recava la classica scritta "TOP-SECRET" in trasparenza e il logo Acclaim in alto. Tuttavia su alcuni dei fogli erano state scritte a mano una serie di scarabocchi in una lingua incomprensibile.
- Sono stato per tanto tempo sotto i Sapiens – borbottò il ragazzo – conosco la loro scrittura, ma quei geroglifici non ho la piu pallida idea di che possano significare… se ne inventano sempre di nuovi.
- Puoi dirlo forte… - sospirò Moss - …tuttavia i progetti sono la prova che qualcun altro oltre a noi crede in questo progetto. Sappiamo che furono i Sapiens della Acclaim Enterteinment a progettare questo museo e il Macchinario, oltre che noi stessi ovviamente... tuttavia il Progetto non fu mai messo in pratica ufficialmente, dato che la società fallì, ma queste iscrizioni fatte a mano indicano che qualcun altro deve aver tentato la stessa cosa, perfezionando alcune parti, e abbiamo modo di pensare che ci sia riuscito!
Vorrei che tu rifletta sulla possibilità di restare qui con noi e aiutarci portando avanti il Progetto, ci farebbe comodo un Acclaim originale come te…
- No grazie! – tagliò corto Adeon – Nonostante tutto quello che sta succedendo nel mondo, io preferisco la dura e cruda realtà ad una dolce stronzata… ho fatto quello che mi avete chiesto, ho saldato il mio debito con la comunità, ora voglio andarmene da qui…
Programmatore Eremita
Osa terminare ogni frase con un |-(
- Osa essere uno Scassatore

Avatar utente
Lo Scassatore
Messaggi: 1955
Iscritto il: mer 30 mag 2007, 18:46
Località: Il Regno di Re-Volt

Re: In una nuova dimensione...

Messaggio da Lo Scassatore » ven 31 mag 2013, 11:13

Aveva smesso di piovere.

Il ticchettio della pioggia sulle finestre non si sentiva più, il silenzio del Museo era quasi sovrannaturale, rotto solo dallo scoppiettio del motore di Adeon.

Il rosso non voleva ammetterlo, ma quello che era successo quella sera lo aveva scosso, e non poco...

Nella sua mente erano ben impresse le espressioni di tutte quelle RC operaie, che avevano lavorato a lungo per quella sera, la disperazione controllata del colonnello Moss...

Era ancora arrabbiatissimo con lui, non si sarebbe mai aspettato un simile trucco da parte sua. Tuttavia, pensò, il Colonnello doveva essere davvero disperato per fare una cosa del genere...

Il colonnello Moss aveva sempre rappresentato, per tutta la comunità delle RC "libere", un punto di riferimento, una guida. Aveva saputo prendere decisioni importanti e talvolta anche impopolari, ma il tempo e i fatti gli avevano quasi sempre dato ragione; e persino un individuo anarchico e ribelle quale era Adeon aveva finito per portargli una discreta dose di rispetto.

Come era possibile che un veterano come lui fosse improvvisamente uscito di senno, trascinando buona parte della Comunità in un progetto folle, basato unicamente su un'antica e strampalata leggenda... e se ci fosse stato qualcosa di vero?

Adeon sfrecciava lungo i corridoi deserti del Museo. Percorse una curva a tutta velocità, lo stridore dei pneumatici sul marmo liscio fece vibrare leggermente il vetro di una finestra, da cui filtrava la fioca luce della notte.

Gli tornarono in mente i tecnici di Moss, che dovevano aver lavorato per mesi se non addirittura anni interi solo per quella notte. Da come lo avevano guardato, mentre usciva dal Macchinario scortato dal Colonnello, aveva intuito che anche loro dovevano crederci quanto il Colonnello a quello su cui avevano lavorato; e quella sera tutte le loro speranze si erano rivelate vane.

Adeon si sentì male ripensando alle ultime cose dette a Moss. Il rosso era consapevole di essere considerato un ribelle, una testata calda, e ne andava anche abbastanza fiero, ma uno str***o no.

Ripensandoci avrebbe avuto solo vantaggi ad unirsi alle RC del Museo, dopotutto la costruzione era ormai abbandonata, i Sapiens probabilmente non ricordavano neppure la sua esistenza, e questo la rendeva il posto migliore per le sue scorribande notturne, oltre che una casa sicura per la Comunità.

Il Villaggio dove viveva ormai contava ad occhio e croce un paio di dozzine di RC e il posto dove vivevano, un piccolo rifugio allestito in quello che fino a poco tempo prima doveva essere una sorta di parco naturale dei Sapiens ai confini della Città, non era assolutamente un luogo sicuro.

E poi gli operai avevano portato nella stanza del Sistema ogni genere di comfort, box auto per il riposo e Garage per riparazioni e manutenzione, oltre anche alla piccola pista che aveva intravisto.

Come mai aveva rifiutato una simile offerta per tornare nell'uggioso mondo dei Sapiens? C'era qualcosa che lo turbava li dentro...

Adeon non lo avrebbe mai ammesso, ma aveva una paura fottuta di quella Ballistics.

Svoltò un'altra curva.

Ora riusciva a vedere l'atrio di ingresso del Museo. Dalle vetrate una luce fioca illuminava l'interno, donando all'ingresso un aria meno spettrale del solito.

Adeon esitò.

C'era qualcosa di diverso. Non capiva bene cosa, ma il Museo aveva assunto un'aria insolitamente...luminosa.

Accelerò sgommando sul tappeto lurido che ricopriva il pavimento. Varcò la soglia dell'ingresso... e si arrestò di colpo.



Il Colonnello Moss osservava tristemente la mappa del Museo appesa sulla bacheca nella sua tenda.

Tutto il Progetto verteva unicamente su quella notte.

Aveva impiegato anni a studiare quelle carte. Aveva coinvolto i migliori ingegnieri, chimici, fisici, esperti e semplici operai che era riuscito a persuadere. Aveva fatto costruire il Macchinario basandosi sui progetti originali della Acclaim, che erano stati corretti da un'entità ignota. Aveva aspettato il momento indicato dal Progetto per attivare il Macchinario... ma non era successo niente.

A breve avrebbe dovuto affrontare gli sguardi delle migliaia di RC che componevano la comunità del Museo. Ognuno di loro aveva lavorato con devozione al Progetto, spinti tutti da un misto di disperazione e fede. E tutti, come il Colonnello, si aspettavano una risposta da quella maledetta notte.

Ma niente era successo.

"Perchè?" si chiedeva Moss.

Aveva decifrato la lingua di quella mano ignota che aveva scarabocchiato una serie di appunti sulle pagine Top-Secret del progetto. Era sicuro che le piccole correzioni apportate da quello sconosciuto potessero finalmente dare un senso ad anni di sacrifici.

Aveva addirittura tradito la fiducia di quello che più si avvicinava ad un amico, l'ultimo che gli era rimasto, l'ultimo ancora in vita. Lo aveva trascinato fin lì con l'inganno, sapendo che appena avrebbe scoperto le carte il rosso lo avrebbe odiato, e probabilmente non gli avrebbe mai più rivolto la parola.

Tutto per l'ennesimo fallimento.



- FERMO LA!! QUESTA ZONA E' VIETATA AI CIVILI!!! FERMO O...



VROOOOOOOOOOOOOOOOMMM!!! CRASHHHHH!!! SPUT! SBANG!!



Quello che sembrava un tornado classe 5 irruppe nella tenda del Colonnello, trascinandosi dietro le sventurate sentinelle che avevano imprudentemente tentato di fermarlo e proiettando uno dei suddetti contro la bacheca alle spalle di Moss, che finì in mille pezzi.



Moss guardò esterefatto il responsabile di tale parapiglia.

-Ragazzo! Sei completamente impazzito?? Che diavolo ti prende??

L'espressione di Adeon era un misto di incredulità ed euforia.

-Taci vecchio! - disse - vieni fuori!! E' successo qualcosa di brutto!

E senza aggiungere altro fece testacoda e schizzò fuori dalla tenda

Il Colonnello rimase impietrito.

Una delle sentinelle, malconcia, si rimise sull'attenti - lo devo catturare, signore?

- No - rispose lui - raduna tutti gli ufficiali, chiama anche il tenente Ballistics, ci vediamo all'esterno.
Programmatore Eremita
Osa terminare ogni frase con un |-(
- Osa essere uno Scassatore

Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 35 ospiti